ci piace segnalare questo progetto che ispira ScartoMatto:
Parcobaleno è l'originale progetto di architettura partecipata e
autocostruzione per
rigenerare spazi urbani abbandonati dell'Aquila post-sisma e riconsegnarli ai cittadini.
L'iniziativa nasce dal basso, dall'intraprendenza di studenti e architetti della
città che con il programma VIVIAMOLAq cercano di ridefinire con gli
abitanti stessi la qualità dei luoghi creando nuovi spazi di
aggregazione.
VIVIAMOLAq nasce da studenti ed ex-studenti dell’Università dell’Aquila,
che si occupano di progetti sul territorio del post-sisma, includendo
la partecipazione degli utenti nelle fasi di progettazione e
realizzazione di spazi pubblici multifunzionali e di aggregazione.
Il Parcobaleno a Santa Rufina (AQ) rientra nel progetto “Un posto al sole per i Map”,
nasce dalla volontà di riqualificare gli spazi aperti e soprattutto di
dare un’identità a questi luoghi, cercando di ideare spazi per
l’aggregazione e la socializzazione in cui le persone possano sentirsi
parte integrante del proprio territorio. Un territorio che non si piega
alle catastrofi naturali, ma che trova la forza di guardare avanti e
ripartire.
Il progetto prevede struttura a forma di nastro che delimita l’area di intervento dividendola per macroaree.
La volontà è di riqualificare gli spazi aperti adiacenti alla sala
polifunzionale di recente realizzazione, allestendoli e dividendoli in
aree per il gioco, per le attività ludiche e creative, mantenendo un
collegamento con le attività degli ambienti interni. Il nastro è il vero
protagonista, diviso in due parti è sia ingresso che delimitatore delle
aree tematiche, inoltre avvolgendosi su se stesso, proprio come un vero
nastro, si trasforma in seduta, un unico elemento che conferisce qualità e armonia ad un vuoto urbano altrimenti privo di identità.
Un punto chiave per l’auto-sostenibilità del progetto è l’utilizzo di
materiali di riciclo e di scarto dei cantieri. La struttura di sostegno è
realizzata tramite i tubi innocenti messi a disposizione dal comune
dell’Aquila, dopo essere stata riverniciata con pitture antiruggine è
stata interrata per 40 cm per la stabilità dell’opera. Per il
rivestimento sono stati utilizzati i listelli di legno ricavati da bancali dei cantieri,
assemblati in moduli di dimensioni 1x1 metro, per un totale di 1200
listelli lavorati e ripuliti a mano e trattati con vetro liquido per
proteggerli in vista delle temperature e delle condizioni meteorologiche
invernali particolarmente rigide. Infine i listelli sono stati
verniciati per dare colore all’allestimento e fissati alla struttura
tramite viti autoperforanti. Conferiscono all’insieme l’aspetto di un
vero e proprio nastro colorato, quasi come fosse un arcobaleno che si plasma:
un gioco di forme e colori, di continuità spaziale e visiva, in grado
di generare spazi per i bambini, per i più giovani e per gli anziani.
Anche i giochi dell’area per bambini sono stati realizzati in loco
tramite l’utilizzo di legno.
fonte da cui è stato tratto il testo e le foto
(architetturaecosostenibile.it)
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