domenica 15 marzo 2015

ScartoMatto segnala il fantastico progetto Parcobaleno che si è occupato di rigenerare spazi urbani abbandonati dell'Aquila post-sisma

ci piace segnalare questo progetto che ispira ScartoMatto: Parcobaleno è l'originale progetto di architettura partecipata e autocostruzione per
rigenerare spazi urbani abbandonati dell'Aquila post-sisma e riconsegnarli ai cittadini.
L'iniziativa nasce dal basso, dall'intraprendenza di studenti e architetti della città che con il programma VIVIAMOLAq cercano di ridefinire con gli abitanti stessi la qualità dei luoghi creando nuovi spazi di aggregazione.

VIVIAMOLAq nasce da studenti ed ex-studenti dell’Università dell’Aquila, che si occupano di progetti sul territorio del post-sisma, includendo la partecipazione degli utenti nelle fasi di progettazione e realizzazione di spazi pubblici multifunzionali e di aggregazione.
Il Parcobaleno a Santa Rufina (AQ) rientra nel progetto “Un posto al sole per i Map”, nasce dalla volontà di riqualificare gli spazi aperti e soprattutto di dare un’identità a questi luoghi, cercando di ideare spazi per l’aggregazione e la socializzazione in cui le persone possano sentirsi parte integrante del proprio territorio. Un territorio che non si piega alle catastrofi naturali, ma che trova la forza di guardare avanti e ripartire.

 Il progetto prevede struttura a forma di nastro che delimita l’area di intervento dividendola per macroaree.  La volontà è di riqualificare gli spazi aperti adiacenti alla sala polifunzionale di recente realizzazione, allestendoli e dividendoli in aree per il gioco, per le attività ludiche e creative, mantenendo un collegamento con le attività degli ambienti interni. Il nastro è il vero protagonista, diviso in due parti è sia ingresso che delimitatore delle aree tematiche, inoltre avvolgendosi su se stesso, proprio come un vero nastro, si trasforma in seduta, un unico elemento che conferisce qualità e armonia ad un vuoto urbano altrimenti privo di identità.
 Un punto chiave per l’auto-sostenibilità del progetto è l’utilizzo di materiali di riciclo e di scarto dei cantieri. La struttura di sostegno è realizzata tramite i tubi innocenti messi a disposizione dal comune dell’Aquila, dopo essere stata riverniciata con pitture antiruggine è stata interrata per 40 cm per la stabilità dell’opera. Per il rivestimento sono stati utilizzati i listelli di legno ricavati da bancali dei cantieri, assemblati in moduli di dimensioni 1x1 metro, per un totale di 1200 listelli lavorati e ripuliti a mano e trattati con vetro liquido per proteggerli in vista delle temperature e delle condizioni meteorologiche invernali particolarmente rigide. Infine i listelli sono stati verniciati per dare colore all’allestimento e fissati alla struttura tramite viti autoperforanti. Conferiscono all’insieme l’aspetto di un vero e proprio nastro colorato, quasi come fosse un arcobaleno che si plasma: un gioco di forme e colori, di continuità spaziale e visiva, in grado di generare spazi per i bambini, per i più giovani e per gli anziani. Anche i giochi dell’area per bambini sono stati realizzati in loco tramite l’utilizzo di legno.
fonte da cui è stato tratto il testo e le foto
(architetturaecosostenibile.it)

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