lunedì 30 marzo 2015
domenica 15 marzo 2015
ScartoMatto segnala l'interessante progetto "People St: la comunità progetta gli spazi urbani"
Il Dipartimento dei Trasporti di Los Angeles (LADOT) ha lanciato la sfida di “People St”.
Singoli cittadini o piccoli gruppi possono chiedere l'approvazione del dipartimento per creare progetti che trasformino i più di 12.000 chilometri di vie calpestabili non utilizzate, in spazi pubblici dinamici,
vivaci e accessibili, convertendoli in piazze e parklets, cioè dei
piccoli spazi urbani ricreativi corredati di panchine e tavoli (e
talvolta anche stalli per biciclette) che aumentano le possibilità di
trovare uno spazio dove potersi fermare per strada, senza intralciare il
flusso sui marciapiedi.
L’Amministrazione di Los Angeles
ha inaugurato questa iniziativa per rendere alcuni luoghi della città
zone in cui il traffico assuma una connotazione più lenta e a misura
d’uomo (e non di macchina). Questi luoghi rigenerati da idee “pop” hanno
l’ambizione di essere maggiormente sicuri per i cittadini e la mobilità
ritorni ad essere possibile sia a piedi e in bicicletta. Si prevede che
un aumento pedonabilità di questi luoghi favorisca
l’aggregazione di negozi e imprese locali e, di conseguenza, si possa
riscoprire un maggior senso di comunità tra gli abitanti.
“One Plaza” è stato uno dei primi progetti realizzati. Si trova in Sunset Triangle Plaza a Silver Lake. Per l'installazione di questa piazza pedonale, una parte della strada è stata chiusa al traffico veicolare, la superficie stradale è stata dipinta e differenziata in modo evidente rispetto alla carreggiata tramite una pavimentazione d’effetto e grandi vasi di fiori sono stato disposti sul perimetro della piazza. Tutte le piazze sono provviste di tavoli, sedie e ombrelloni per consentire l'interazione della comunità.
Si possono organizzare serate di cinema e altri eventi sul suolo pubblico “rigenerato”, con una preventiva autorizzazione.
COME PARTECIPARE AI PROGETTI COMUNITARI
Navigando sul sito del progetto People St., la Homepage del progetto rimanda ad una scheda di iscrizione online per chi volesse cimentarsi e fornisce tutte le istruzioni per la scelta dei materiali necessari per mettersi al lavoro.
per approndire visita il sito del progetto
For information on People
peoplest.lacity.org
e-mail
peoplest@lacity.org
foto e testi tratti da architetturaecosostenibile
ScartoMatto segnala il fantastico progetto Parcobaleno che si è occupato di rigenerare spazi urbani abbandonati dell'Aquila post-sisma
ci piace segnalare questo progetto che ispira ScartoMatto:
Parcobaleno è l'originale progetto di architettura partecipata e
autocostruzione per
rigenerare spazi urbani abbandonati dell'Aquila post-sisma e riconsegnarli ai cittadini.
L'iniziativa nasce dal basso, dall'intraprendenza di studenti e architetti della città che con il programma VIVIAMOLAq cercano di ridefinire con gli abitanti stessi la qualità dei luoghi creando nuovi spazi di aggregazione.
VIVIAMOLAq nasce da studenti ed ex-studenti dell’Università dell’Aquila, che si occupano di progetti sul territorio del post-sisma, includendo la partecipazione degli utenti nelle fasi di progettazione e realizzazione di spazi pubblici multifunzionali e di aggregazione.
Il Parcobaleno a Santa Rufina (AQ) rientra nel progetto “Un posto al sole per i Map”, nasce dalla volontà di riqualificare gli spazi aperti e soprattutto di dare un’identità a questi luoghi, cercando di ideare spazi per l’aggregazione e la socializzazione in cui le persone possano sentirsi parte integrante del proprio territorio. Un territorio che non si piega alle catastrofi naturali, ma che trova la forza di guardare avanti e ripartire.
Il progetto prevede struttura a forma di nastro che delimita l’area di intervento dividendola per macroaree. La volontà è di riqualificare gli spazi aperti adiacenti alla sala polifunzionale di recente realizzazione, allestendoli e dividendoli in aree per il gioco, per le attività ludiche e creative, mantenendo un collegamento con le attività degli ambienti interni. Il nastro è il vero protagonista, diviso in due parti è sia ingresso che delimitatore delle aree tematiche, inoltre avvolgendosi su se stesso, proprio come un vero nastro, si trasforma in seduta, un unico elemento che conferisce qualità e armonia ad un vuoto urbano altrimenti privo di identità.
Un punto chiave per l’auto-sostenibilità del progetto è l’utilizzo di materiali di riciclo e di scarto dei cantieri. La struttura di sostegno è realizzata tramite i tubi innocenti messi a disposizione dal comune dell’Aquila, dopo essere stata riverniciata con pitture antiruggine è stata interrata per 40 cm per la stabilità dell’opera. Per il rivestimento sono stati utilizzati i listelli di legno ricavati da bancali dei cantieri, assemblati in moduli di dimensioni 1x1 metro, per un totale di 1200 listelli lavorati e ripuliti a mano e trattati con vetro liquido per proteggerli in vista delle temperature e delle condizioni meteorologiche invernali particolarmente rigide. Infine i listelli sono stati verniciati per dare colore all’allestimento e fissati alla struttura tramite viti autoperforanti. Conferiscono all’insieme l’aspetto di un vero e proprio nastro colorato, quasi come fosse un arcobaleno che si plasma: un gioco di forme e colori, di continuità spaziale e visiva, in grado di generare spazi per i bambini, per i più giovani e per gli anziani. Anche i giochi dell’area per bambini sono stati realizzati in loco tramite l’utilizzo di legno.
fonte da cui è stato tratto il testo e le foto
(architetturaecosostenibile.it)
rigenerare spazi urbani abbandonati dell'Aquila post-sisma e riconsegnarli ai cittadini.
L'iniziativa nasce dal basso, dall'intraprendenza di studenti e architetti della città che con il programma VIVIAMOLAq cercano di ridefinire con gli abitanti stessi la qualità dei luoghi creando nuovi spazi di aggregazione.
VIVIAMOLAq nasce da studenti ed ex-studenti dell’Università dell’Aquila, che si occupano di progetti sul territorio del post-sisma, includendo la partecipazione degli utenti nelle fasi di progettazione e realizzazione di spazi pubblici multifunzionali e di aggregazione.
Il Parcobaleno a Santa Rufina (AQ) rientra nel progetto “Un posto al sole per i Map”, nasce dalla volontà di riqualificare gli spazi aperti e soprattutto di dare un’identità a questi luoghi, cercando di ideare spazi per l’aggregazione e la socializzazione in cui le persone possano sentirsi parte integrante del proprio territorio. Un territorio che non si piega alle catastrofi naturali, ma che trova la forza di guardare avanti e ripartire.
Il progetto prevede struttura a forma di nastro che delimita l’area di intervento dividendola per macroaree. La volontà è di riqualificare gli spazi aperti adiacenti alla sala polifunzionale di recente realizzazione, allestendoli e dividendoli in aree per il gioco, per le attività ludiche e creative, mantenendo un collegamento con le attività degli ambienti interni. Il nastro è il vero protagonista, diviso in due parti è sia ingresso che delimitatore delle aree tematiche, inoltre avvolgendosi su se stesso, proprio come un vero nastro, si trasforma in seduta, un unico elemento che conferisce qualità e armonia ad un vuoto urbano altrimenti privo di identità.
Un punto chiave per l’auto-sostenibilità del progetto è l’utilizzo di materiali di riciclo e di scarto dei cantieri. La struttura di sostegno è realizzata tramite i tubi innocenti messi a disposizione dal comune dell’Aquila, dopo essere stata riverniciata con pitture antiruggine è stata interrata per 40 cm per la stabilità dell’opera. Per il rivestimento sono stati utilizzati i listelli di legno ricavati da bancali dei cantieri, assemblati in moduli di dimensioni 1x1 metro, per un totale di 1200 listelli lavorati e ripuliti a mano e trattati con vetro liquido per proteggerli in vista delle temperature e delle condizioni meteorologiche invernali particolarmente rigide. Infine i listelli sono stati verniciati per dare colore all’allestimento e fissati alla struttura tramite viti autoperforanti. Conferiscono all’insieme l’aspetto di un vero e proprio nastro colorato, quasi come fosse un arcobaleno che si plasma: un gioco di forme e colori, di continuità spaziale e visiva, in grado di generare spazi per i bambini, per i più giovani e per gli anziani. Anche i giochi dell’area per bambini sono stati realizzati in loco tramite l’utilizzo di legno.
fonte da cui è stato tratto il testo e le foto
(architetturaecosostenibile.it)
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